L’UNSA INVIA UNA RELAZIONE AL MINISTRO SULLA REGGIA DI CASERTA E LA GRAVE CARENZA DI PERSONALE
Si pubblica qui di seguito la nota inviata al Ministro con la quale l’Unsa relaziona lo stesso sulla Reggia di Caserta.
Gentile Ministro,
lo scrivente Coordinamento Nazionale, intende riferire sulla grave situazione in cui versa la Reggia di Caserta.
Purtroppo, le tensioni tra Amministrazione e OO.SS. continuano, come si evince dall’ultima nota a firma di tutte le Organizzazioni Sindacali Territoriali, che si allega alla presente.
L’inaccettabile conduzione della Reggia di Caserta da parte del Direttore, non rappresenta il solo problema; infatti è la carenza di personale in organico che vede ridurre sempre più il numero di dipendenti AFAV in turno ed, evidentemente, in grado di assicurare la tutela del Complesso Vanvitelliano.
La carenza di personale è un annoso ed antico problema, denunciato da anni, ma sistematicamente ignorato dai vertici nazionali di questo Ministero e dai dirigenti locali.
Un esempio emblematico la giornata di domenica 12/02/2023: l’esiguo numero di dipendenti dell’area vigilanza presenti in servizio, avrebbe necessitato la chiusura alle visite di buona parte degli appartamenti reali e del parco la Reggia; invece appena due dipendenti del MiC erano preposti alla sorveglianza di tutto il bosco, delle fontane e del giardino inglese, affiancati da pochissime unità del servizio mobile in bicicletta, dipendenti stagionali della società di vigilanza privata.
Gli appartamenti del piano reale, erano presidiati da un numero di addetti alla vigilanza talmente esiguo che, per scongiurare la chiusura delle stanze, la dirigenza aveva deciso di avvalersi di cinque giovani volontari dell’associazione nazionale carabinieri.
Il tutto si evince dal foglio giornaliero, che si allega come fonte ufficiale di prova, che dimostra l’aggiunta postuma a penna dei volontari dei carabinieri impiegati nel primo turno, fino all’una circa, e l’assenza, nelle stesse zone nel pomeriggio di qualsivoglia forma di controllo.
Anche i servizi essenziali sono penalizzati, tanto che si è costretti a lavorare con 1 sola unità invece di 2, come previsto dai documenti sulla sicurezza, in considerazione del fatto che trattasi di postazioni sensibili, ad esempio la cabina regia di controllo dei monitor.
Probabilmente sarà sottratta alla vigilanza un’altra unità AFAV che il Direttore Maffei ha deciso di utilizzare per la gestione delle serre, in considerazione dell’evenienza che non ha nessun giardiniere presente in organico ed ha autorizzato altre 3 unità a lavorare solo di mattina e non di domenica!!!
Si rifletta sulla fuga di personale dalla Reggia di Caserta, già iniziata con la precedente gestione Maffei e certamente incrementata con la prossima mobilità.
Egregio Ministro, Le chiediamo se tutto questo è ammissibile!
La Reggia di Caserta non merita che il suo personale abbia la “mortificazione” di un carico di lavoro e di responsabilità doppio rispetto ad altri colleghi di altri Istituti, con l’aggiunta di essere equiparato, per mansioni e competenze, a personale privato esterno.
Certo è che, dopo il furto dell’Ex Voto opera di Christian Boltanski, della collezione Terrae Motus, sul piano giudiziale, nel procedimento, si sta ponendo la questione specificamente sul rispetto o meno dei numeri di personale, delle norme e dei regolamenti di disciplina, del servizio di vigilanza nella Reggia.
Se solo si pensa ai tanti atti vandalici che da qualche tempo vengono compiuti dagli ambientalisti nei musei, sapientemente scelti in relazione alla loro notorietà, la Reggia ci sembra in serio rischio.
Capirà che risulta incomprensibile la scelta di sguarnire la “REGGIA DI CASERTA” del personale necessario, considerato che i dipendenti in servizio (età media 60 anni circa!) vivono una condizione cronica di stress da lavoro correlato, riscontrata anche dalle ultime rilevazioni condotte dal Responsabile per il Servizio di Prevenzione e Protezione.
Gli orari di lavoro degli AFAV, infatti, non garantiscono più il regolare passaggio di consegne tra i turni, mettendo a rischio la tutela del patrimonio storico-artistico ed inducendo la Direzione a sopperire “maldestramente” con personale di supporto ALES, che opera da autentico “tappabuchi”, in considerazione del fatto che svolge orari dissimili dal personale istituzionale ed assolve solo ad alcune mansioni di supporto.
Ciò determina la notoria “coperta corta” che mette a nudo le responsabilità delle disfunzioni ascrivibili ad una cattiva gestione del personale, sia centrale sia periferico.
In sintesi, la problematica segnalata, non riguarda solo la Reggia di Caserta, ma l’intero dicastero, vedasi l’Archivio di Stato di Pordenone che versa in una condizione disastrosa che riguarda tutto il personale di varie qualifiche e che rischia la chiusura.
Egregio Ministro, la lista è decisamente molto lunga è non bastano alcune pagine, o 5 minuti, come del resto sarà concesso alla discussione nella prossima riunione del 17.02.203; lo scrivente Coordinamento chiede con urgenza, di emanare nuovi concorsi con definizioni rapide al fine di reintegrare il personale in uscita.
Certamente bisognerà far scorrere la graduatoria dei 1052 assistenti alla vigilanza, senza aspettare ulteriormente, impantanandoci tra le burocrazie del RIPAM-FORMEZ e del MiC.
In attesa di un Suo autorevole intervento, colgo l’occasione per inviaLe i miei più cordiali saluti.
IL SEGRETARIO NAZIONALE
DOTT. GIUSEPPE URBINO
REGGIA DI CASERTA CAMBIANO I SUONATORI MA LA MUSICA E’ SEMPRE LA STESSA
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