Brutte notizie per i lavoratori fragili del pubblico: l’attesa ulteriore proroga dello smart working semplificato non ci sarà. Sono infatti stati tutti respinti gli emendamenti in materia che erano stati presentati al dl Milleproroghe in Senato. La tutela, estesa per tre mesi dalla legge di Bilancio, scade alla fine di marzo e dunque dal 1 aprile, a meno di colpi di scena, i lavoratori fragili dovranno tornare in ufficio.
Le proposte
Il Pd con un emendamento al Milleproroghe chiedeva di estendere le tutele fino all’estate e di compensare con un sostegno economico quei lavoratori fragili che per la natura della loro attività non possono ricorrere allo smart working, come infermieri e medici. Il M5S spingeva invece per una proroga fino a fine anno, estendendola nuovamente anche ai genitori di figli under 14 (che erano tutelati come i fragili fino allo scorso dicembre). Tutte queste proposte sono state però respinte dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato.
Il ministro
Nelle scorse settimane il ministro del Lavoro, Marina Calderone, rispondendo a un’interrogazione durante il question time al Senato, aveva però detto che il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali avrebbe sostenuto ogni iniziativa volta alla proroga almeno trimestrale dello smart working per i lavoratori fragili. Buone notizie sono arrivate tuttavia solo per i lavoratori del settore privato: un emendamento del Pd, sempre al dl Milleproroghe, questa volta approvato in Senato, ha prorogato fino al 30 giugno di quest’anno lo smart working semplificato per i fragili e per i genitori con figli under 14.
Le risorse
Come già avvenuto in passato, la bocciatura della proroga nel pubblico sarebbe dovuta al suo costo, da riferirsi in massima parte al comparto della scuola (dove gli insegnanti che eventualmente lavorassero in smart working dovrebbero essere necessariamente sostituiti da colleghi in presenza).
Il decreto
Tra le modifiche inserite al Senato al dl Milleproroghe ci sono invece – in materia di Pubblica amministrazione – novità per aumentare il numero di medici di base e di medici e paramedici ospedalieri; la proroga delle graduatorie per l’assunzione di forze di polizia e Vigili del fuoco; la riapertura dei termini per l’immissione in ruolo, da parte delle amministrazioni, di personale in comando o in distacco. Approvato anche l’emendamento che ha prorogato a tutto il 2024 le graduatorie dei concorsi per le assunzioni di personale dell’amministrazione giudiziaria con la qualifica di direttore e cancelliere esperto, già inserite nei piani assunzionali per il triennio 2022-2024 del ministero della Giustizia.
(Fonte PA Magazine – Viola Contursi)
FRAGILI STOP AL LAVORO AGILE SEMPLIFICATO. DA APRILE TUTTI IN UFFICIO
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