Si trasmette la nota unitaria a firma delle OO.SS CGIL, CISL, UIL, CONFSAL-UNSA e UGL-INTESA inviata al Ministro Bray relativa alla situazione dei comandati.
All’ On. Massimo Bray
Ministro dei beni e delle attività
culturali e del turismo
S E D E
Oggetto: Situazione comandati.
Egregio Ministro,
con la presente le scriventi OO.SS. tornano a segnalarle quanto sta avvenendo nel dicastero da Lei guidato relativamente alla situazione del personale comandato, anche da diversi anni, presso il MIBACT.
La Sua Amministrazione, a seguito di uno dei tanti interventi censori da parte dell’Ufficio Centrale di Bilancio, sta provvedendo al termine del triennio, a restituire alle rispettive Amministrazioni di provenienza, il personale attualmente in servizio presso gli Istituti centrali e periferici del Ministero.
L’iniziativa segue un’altra analoga, già adottata da coloro che nel MiBACT hanno la responsabilità amministrativa, a seguito di una loro scelta operata in “solitudine”, in quanto non condivisa dal sindacato, anzi!
In pratica l’Amministrazione da Lei diretta, dopo aver maturato in solitudine la decisione di prevedere il soprannumero del personale inquadrato nella prima area funzionale, ha ritenuto di non poter rinnovare i comandi a tutti coloro che risultavano inquadrati in tale area professionale.
Atteso che il personale fu chiamato da coloro che dirigono gli Istituti nei quali il personale prestava servizio CGIL, CISL, UIL, CONFSAL-UNSA e UGL-INTESA, ritengono di non dover evidenziare le conseguenze gravissime e i problemi conseguenti che si sono registrati nel funzionamento degli Uffici periferici e centrali che si avvalevano di tali risorse umane “aggiuntive”.
Tale fenomeno, in particolare, si registra nelle regioni del centro nord nelle quali il venir meno di questo personale sguarnisce del tutto gli Uffici atteso che, da sempre, risultano afflitti da gravi endemiche carenze d’organico.
La decisione assunta dalla Sua Amministrazione, ancorché improvvisa, sembrerebbe trovare la propria ragione in una norma che da anni prevede il limite massimo per proceder ai rinnovi dei comandi.
Sicuramente la soluzione adottata non trova giustificazioni in termini del minimo buon senso!
E’ opportuno inoltre considerare che nella stragrande maggioranza dei casi la questione riguarda personale che ha maturato una esperienza pluriennale, in posizione di comando, presso il MIBACT, consolidando una specifica esperienza che, in molti casi, ha comportato l’affidamento al personale comandato di compiti importanti, persino di dirigenza di Istituti.
E’ superfluo sottolineare che costoro, prestando servizio da moltissimo tempo negli Istituti del MIBACT, in generale risultano utilizzati per un periodo di tempo decisamente al di fuori da quello massimo fissato dalle normative vigenti.
La problematica, oltre ad acquisire i caratteri di vera e propria ingiustizia, rischia pertanto di attivare un contenzioso ampio e difficilmente sostenibile dall’amministrazione.
Il sindacato aveva da anni sollecitato la parte burocratica della Sua Amministrazione affinché affrontasse le problematiche per tempo e con metodo e comunque in tempi lontani dagli attuali quando i vincoli e la situazione del personale del MiBACT non risultava in posizione di soprannumero.
La questione del personale è complessa e se affrontata a seguito di imposizioni degli organi di controllo, può comportare inoltre l’insorgenza di forte conflittualità interna tra i lavoratori, tra i quali sono presenti diverse istanze di riconoscimento professionale e occupazionale, quasi tutte giustificate dalle effettive condizioni lavorative e da idoneità acquisite nei processi di riqualificazione.
Per i lavoratori comandati l’interruzione del rapporto con il MIBACT comporta pertanto pesantissime conseguenze, anche per quanto riguarda le loro aspettative lavorative e la stessa qualità della vita personale.
Occorre inoltre aggiungere che anche un discreto numero di personale ricompreso nei ruoli del MiBACT (circa 300 unità) da anni è comandato in altre pubbliche amministrazioni.
Nel caso dell’ex personale assunto ai sensi della legge 285, tali posizioni di comando si protraggono, addirittura, dal 1980.
Per queste situazioni non ci pare si stiano assumendo iniziative analoghe a quelle intraprese nei confronti dei lavoratori in comando presso questa amministrazione.
Un problema questo che riguarda il personale di un Ministero oggetto di riforma fatto che ci autorizza a dichiarare che la questione non può essere trattata in termini “meramente burocratici”.
Decisione quella che la Sua Amministrazione sta assumendo che peraltro non sembra tenere in nessun conto il fatto che Lei attualmente è impegnato in un progetto strategico di riforma e di rilancio del MIBACT.
Di conseguenza, la decisione assunta dai suoi dirigenti, non solo non dà risposte positive ai lavoratori interessati, ma non tiene minimamente in considerazione le condizioni effettive dei propri uffici e contraddice gli impegni assunti, circa la volontà di stabilizzazione di detto personale, anche in occasione dell’ultimo incontro tra le parti, al tavolo di contrattazione nazionale.
In tal senso l’ennesima richiesta di parere avanzata dai suoi servizi, in questo caso al Dipartimento della Funzione Pubblica, ha fin dall’inizio come unico fine quello di affidare la soluzione del problema alla predisposizione di un bando di mobilità volontaria i cui tempi di realizzazione non si addicono con l’urgenza dei problemi. Occorre invece un intervento immediato che consenta l’interruzione delle revoche dei comandi in atto, e acconsenta ad una proroga degli stessi accompagnata dall’impegno a verificare le possibili soluzioni tramite tutti i percorsi immaginabili.
Compresa la possibile apertura di un tavolo al Dipartimento della Funzione Pubblica con le Federazioni sindacali del pubblico impiego.
La problematica, infatti, non riguarda solo il MIBACT, ma assume aspetti e dimensioni generali nell’ambito di tutte le Funzioni Centrali..
I motivi sopra esposti sono la ragione per la quale, ancora una volta, ci ha fatto ritenere di dover portare direttamente alla Sua attenzione il problema nella convinzione che sia necessario un Suo autorevole intervento politico volto a sospendere la decisione che consideriamo inutile, dannosa e, per gli interessi del MiBACT, addirittura scellerata.
Le scriventi OO.SS. ritengono infine che la soluzione del problema del personale comandato vada ricercata in maniera tale che non confligga con altri processi in atto e, tal riguardo auspicano una soluzione che ci consenta di affrontare, senza l’assillo dell’emergenza, il previsto confronto tra le parti sulle politiche che riguardano gli organici MIBACT.
Quanto fin qui richiesto al fine di poter procedere in tale sede alla valutazione seria e ponderata delle problematiche per la ricerca delle soluzioni più idonee.
Certi di cogliere la sua sensibilità sulla problematica esposta e sull’urgenza di una sua soluzione, restiamo in attesa di un suo cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL UNSA UGL INTESA
Una grande “stronzata”. State piangendo per una cosa che si sapeva fin dall’inizio e che voi sindacati avete permesso.
Ma perché questi “disgraziati” come sembrerebbe che siano da come li descrivete, non dovrebbero prima o dopo rientrare nei ranghi di appartenenza?
Voi chiamate una cosa ingiusta la decisione di rimandare il personale comandato agli Enti di appartenenza…. ma quando rientrano questi ritrovano e riprendono il loro posto. Ma perché non fate sapere a tutti che costoro avevano il loro posto che non è mai andato a concorso (e quindi rimaneva un posto vuoto non utilizzabile da alcuno) e qui occupavano posti che dovrebbero essere stati ricoperti da coloro che hanno superato le riqualificazioni al ruolo superiore ma invano perché c’erano costoro che lo ricoprivano?
Se ne tornano agli Enti di appartenenza? benissimo. E’ giusto e quei posti li dovreste dare ai riqualificati da B3 a C1 che sono anni che attendono le nomine.
Vergognatevi!!!
Secondo me, Daniele, non sei molto informato.
1) gli enti di appartenenza non hanno potuto fare concorsi, questo è vero, ma hanno usato e giustamente, altre vie per coprire posti lasciati liberi. Così, non è affatto automatico che si ritrovi il posto lasciato. Sicuramente non sei sulla strada (che è molto), ma facilmente sei de-mansionato o addirittura in mobilità.
2) Considera poi che ci sono comandati, soprattutto nelle aree del nord, che svolgono mansioni dove NON C’E’ PROPRIO NESSUNO DA RIQUALIFICARE, e NESSUNO DA ASSUMERE. In una parola, nessuno a coprire dei vuoti perenni di personale. Certo, considerando gli uomini come pedine di una scacchiera, il Ministero potrebbe lasciare a casa i comandati e spostare “d’imperio” che so, un architetto da Bari a Bologna…e poi si mette a guardare dalla finestra la terza guerra mondiale che scoppia!!!
Diciamo la verità, i comandati coprono posti che nessuno voleva e adesso la situazione contingente ingenera la classica “guerra tra poveri” che è quanto di peggio possa capitare alla categoria del lavoratori, generalmente intesa. Non facciamoci montare l’un contro l’altro armati…è una guerra persa in partenza (dai poveri) e vinta sicuramente (dai burocrati). Tra questi ultimi personalmente colloco anche i sindacati, che “un colpo al cerchio e uno alla botte”…li hanno rotti entrambi. spiace dirlo, ma così la penso. Di più: così la vivo.
grazie
mary corrà
In merito a quanto asserito da Mary, pur riconoscendo le tante motivazioni addotte, tuttavia non possiamo essere collocati tra quei “sindacati” che ammiccano con la burocrazia del Ministero.
Da tempo la Confsal-Unsa è stata attenta e sensibile alla problematica, lo dimostrano i notevoli contenziosi instaurati contro il MiBACT e i numerosi ricorsi che sono andati a buon fine con lo studio legale Verlingieri e Maddalena.
Il MiBACT, se non cambierà politica e diventando un Ministero meno burocratizzato, sarà costretto a registrare solo i risultati negativi, che purtroppo, nel tempo si ritorceranno inevitabilmente sul nostro patrimonio artistico e culturale.
capisco la sua rabbia Daniele, ed ho il massimo rispetto per il suo stato d’animo, ma secondo lei il sindacato in genere, ha tutto questo potere, tanto da poter decidere sulla gestione delle risorse umane e sulla politica di conduzione delle relazioni sindacali, ma in che mondo vive Lei oggi, se si guarda in giro noterà un’Amministrazione sempre più tesa ad applicare in maniera restrittiva qualsiasi normativa e anche quando si potrebbe applicare qualche istituto contrattuale, anzichè assumere autonome decisioni decisioni, chiama ad esprimersi la Funzione Pubblica, il MEF e UCB i quali quasi sempre sono protesi a negare qualsiasi consenso e a bloccare qualsiasi ipotesi di accordo che non sia in linea con la normativa. Per quanto riguarda il personale in posizione di comandato presso il MiBACT, lei è in errore quando asserisce che detto personale occupa i posti nei ruoli del Ministero e quindi per questa ragione che non vengono ricoperti dei posti dal personale di ruolo che ha concluso positivamente la riqualificazione. Innanzitutto deve sapere che i cd. comandati durante il loro utilizzo presso il MiBACT restano nei ruoli dell’Amministrazione di provenienza e la loro prestazione è limitata al periodo interessato e non incide in alcun modo sulle vacanze di organico del Ministero, così pure non intacca sulla situazione degli organici dell’Amministrazione di provenienza, dal momento che le stesse possono negare in qualsiasi momento il comando già concesso. Forse lei dimentica che i passaggi tra le aree sono considerate dal Dipartimento della FP come vere e proprie assunzioni e come tali, sono soggette ad autorizzazioni dal medesimo Dipartimento, tenuto conto anche dei tagli annuali sull’organico che il MiBACT ha dovuto subire ogni anno e del conseguente divieto di assunzione tutt’ora imposto dalla normativa vigente.dal tono della sua comunicazione si denota la sua avversità nei confronti del sindacato, che per alcuni aspetti può anche essere condivisibile sopratutto se questa è rivolta verso un certo tipo di sindacato che da anni ha fatto il bello e il cattivo tempo, ma queste accuse certamente non possono essere indirizzate alla Confsal Unsa che da anni lotta anche in modo controcorrente pur di difendere senza alcun compromesso i diritti dei lavoratori. Sono sicuro che da qualche settimana Lei riceve la nostra informativa che per ironia della sorte, abbiamo voluto infoltire e indirizzare a tutti i dipendenti del MiBACT per meglio informarli e coinvolgerli sulle vicende sindacali, affinchè siano partecipi del cambiamento che mai come adesso si rende ancora più utile ed indispensabile.
Cordialmente
Giuseppe URBINO Segretario Nazionale Confsal Unsa
Ed a proposito di concorsi, perché non bloccate quella vigliaccata di Guarany del concorso a 500 posti con la vergognosa offerta di uno stipendio miserando di 5.000 Euro lordi all’anno per un rapporto di lavoro di 36 ore settimanali e senza ferie?
Questo si che è una cosa abominevole ed improponibile in un mondo civile con tanto di sindacati a guardia …. a guardia di cosa poi?
probabilmente Lei non ha seguito la nostra linea, non solo di denuncia, ma soprattutto di protesta e di azione nei confronti del MiBACT che si sta rilevando sempre più un ministero iper burocratizzato, capace solo di mettere in pratica simili marchingegni , altro che occupazione giovanile, questa è la negazione del diritto al lavoro per i giovani laureati, mentre si vuole strombazzare ai quattro venti, con una informazione addomesticata che sotto la guida del ministro Bray, si creano 500 nuovi posti di lavoro a tempo determinato, quando invece ancora una volta si vuole solamente umiliare e poi sfruttare le persone capaci di questo paese.Sappi comunque che in questo particolare momento storico, l’attacco sfrenato al sindacato certamente non contribuisce a rafforzare l’azione del sindacato che dopo l’avvento del decreto legge n.150 del 2009 è già stato privato di molte prerogative sindacali, tra cui anche quella di discutere e negoziare sulle assunzioni, gli organici e l’organizzazione del lavoro. la nostra lotta, almeno per quanto ci riguarda come sindacato autonomo e senza quartiere e probabilmente lei non ci conosce abbastanza, tanto da accusarci con estrema leggerezza e superficialità, addirittura mettendoci sullo stesso piano con altri tipi di sindacato che nulla hanno a che vedere con la nostra linea di fermezza e di opposizione al sistema di relazioni sindacali in atto nel MiBACT
GGRAZIE AL SINDACATO CHE SI STA INTERESSANDO A QUESTA DELICATA E. IMPORTANTE SITUAZIONE DEI LAVORATORI COMANDATI CHE SONO STATI CHIAMATI, USATI, E INFINE RESPINTI……..CI AUGURIAMO TUTTI CHE IL MINISTRO CONSIDERI E VALUTI AL MEGLIO QUESTA SITUAZIONE. CORDIALMENTE E. GRAZIE ANCORA
Egreg. Sig. Daniele Compostella. Siamo alle solite lavoratori contro i lavoratori dimenticando appunto come indica il Dott.Urbino che,i poteri forti non sono e non appartengono al sindacato e in particolare lo stesso che io rappresento-CONFSAL-UNSA .Noi appunto, lottiamo per voi e per quelli come lei pertanto la invito ad unirsi a noi anche perche l’unione fa la FORZA.
Salve, ho appena letto i Vostri commenti relativi alla situazione dei comandati MIBACT, avete chiarito che comunque assegnando definitivamente una sede al comandati, questi non usurpano il posto dei riqualificati ( in attesa) , Ok tutto questo mi sta bene, ma mi chiedo com’è che VOI sindacati state lottando così strenuamente per i comandati c/o il MIBAC ma provengono da altre amministrazioni e non lottate per quei ” 700″ riqualificati dell’ area “A” che probabilmente non vedranno mai coronare il sogno di raggiungere l’area “B”? E’ stato fatto un conconso e come sempre le carriere basse vengono dimenticate. Grazie
Il nostro sindacato non si occupa solo di comandati, la problematica che Lei ci pone, da anni è stata affrontata con vigore e serietà, purtroppo forse lei dimentica che i passaggi tra le aree sono considerate dal Dipartimento della FP come vere e proprie assunzioni e come tali, sono soggette ad autorizzazioni dal medesimo Dipartimento.
Inoltre, la problematica è stata segnalata al Ministro dal nostro Segretario Nazionale Dott. Giuseppe Urbino, durante la riunione che si è svolta il giorno 16 ottobre 2013 e successivamente nell’audizione del 22 ottobre u.s., dinnanzi alla Commissione sulla riorganizzazione del MiBACT, che per debita informazione riproduciamo integralmente qui di seguito:
Personale appartenente alla prima area: Molti dipendenti del MIBACT ex 3 livello poi area A fascia I, in occasione dei vari passaggi di riqualificazioni sono rimasti bloccati senza possibilità di passaggi ad aree successive e conseguentemente con un danno anche economico. Tale situazione, oggi si potrebbe sbloccare attraverso il transito di quel personale nell’area immediatamente successiva. Ciò non comporterebbe un ulteriore esborso economico dell’Amministrazione visto quanto previsto dall’art. 36 CCNL 2006 2009 che prevede quanto segue: “in via eccezionale ed in prima applicazione del presente contratto, al fine di favorire i processi di riorganizzazione delle Amministrazioni, la contrattazione integrativa potrà promuovere iniziative di riqualificazione professionale intese ad agevolare i passaggi del personale in servizio all’entrata in vigore del presente contratto dalla Prima alla Seconda Area nel rispetto delle percentuali previste per l’accesso dall’esterno. All’onere derivante da detti passaggi si farà fronte con risorse aventi carattere di certezza, stabilità e continuità del Fondo di cui all’art 31 del CCNL del 16 febbraio 1999 come integrato dai successivi CCNL.”e Su questo esiste il conforto anche del TAR Lazio che ha dato totale ragione ai lavoratori del Ministero delle Infrastrutture e trasporti
Grazie per la risposta, non posso discuttere sul fatto che sicuramente state lavorando sull’argomento, ma da quello che vedo non se ne parla proprio e la sensazione è che sia un discorso chiuso e dimenticato. Dunque non ci resta che aspettare. Vi chiedo solo di informarci per capire se dobbiamo sperare o chiudere il capitolo. Grazie a presto
Trattandosi di riqualificazione, per noi rimane sempre una pagina aperta, anche se come già riferito per i ” 700 riqualificati dell’area A” si trattava di ottenere l’autorizzazione ad assumere da parte della FP, che purtroppo tra i tagli continui sull’organico, non ha mai acconsentito tali passaggi d’area, se poi ci aggiungiamo il blocco dei contratti e degli stipendi, il quadro è fatto !!!
E’ ovvio che come sindacato, continueremo a portare avanti la proposta e ce ne faremo portavoce nel prossimo incontro del tavolo politico-tecnico già fissato per il giorno 15 gennaio 2014.
Come sempre, daremo tempestiva informazione a riguardo mediante l’invio di un apposito comunicato a tutti gli iscritti nella nostra mailg list.
Sono stato chiamato dalla Soprintendenza in comando otto anni fa per occuparmi di paleontologia (al MIbact mi risulta ci siano solo 2 o 3 paleontologi) in posizione C3 in particolare per seguire il sito paleontologico a dinosauri in provincia di TS. Ho svolto al meglio il mio incarico seppur con scarsi mezzi ed ora dal 1.12 sono stato rimandato alla mia amministrazione originaria (ARPA FVG) che sarebbe stata favorevole a rinnovarmi ancora il comando. Ora sono praticamente considerato come ultimo arrivato non avendo partecipato a corsi, riqualificazioni e perso le P. O. che avrei potuto avere per anzianità e titolo di studio (geologo). Il Soprintendente mi chiede di continuare la collaborazione ma ho pocoi tempo ormai
saluri Paolo
Per l’incapacità della burocrazia ministeriale, non si è potuto procedere all’apertura della mobilità, il MiBACT ha preferito continuare a tenere congelata la situazione dei comandati e nel frattempo per tutti coloro che si trovavano in tale posizione, hanno dovuto subire la drastica decisione del diniego al rinnovo in applicazione della norma che prevede un massimo di tre anni, molti interessati hanno aperto il contenzioso e in taluni casi hanno anche vinto il ricorso, ottenendo il trasferimento nei ruoli del Ministero, ovviamente, vi sono stati casi, come il suo, che si sono visti rispedire alla propria Amministrazione di provenienza con gravi pregiudizi, dopo che per anni hanno prestato la loro collaborazione presso il MiBACT che come abbiamo costatato non ha fatto niente per evitare tutto questo.
Da tempo siamo intervenuti a riguardo e nel contempo abbiamo sollecitato le procedure per la mobilità, il giorno 15 gennaio 2014, ci sarà un tavolo tecnico-politico per discutere sugli organici e sulle relazioni sindacali, speriamo che in quel contesto si possano gettare le premesse per una seria discussione con l’Amministrazione sulle piante organiche e le procedure di mobilità.
Per quanto riguarda la possibilità di un eventuale ricorso si consiglia di prendere contatti con l’Avvocato Katia Verlingieri che conosce a fondo la problematica dei comandati.
Pertanto si riporta il recapito del suddetto avvocato che è il seguente: avvkatiaverlingieri@gmail.com
cell. 3933298269
Marco Calaci – Coordinamento Nazionale Confsal-unsa beni culturali
A me e successo come a Paolo…..sono stata rimandata all ammistrazione di provenienza ed ora sn l ultima ruota del carro e devo subire tante ingiustizie……..vorrei che la mia situazione fosse rivista..tanto piu che c e l ok dall amm.ne periferica alla mia richiesta di trasfrrimento definitivo c/o il Mibac
Luisa, non sappiamo bene la tua vicenda, ma se il Mibact dovesse avere l’avviso di procedere per la mobilità del personale, vi potrebbero essere delle probabilità per far rientrare coloro che ad una certa data erano in posizione di comando, ovviamente tale prospettiva dovrà essere discussa al tavolo nazionale.Nel frattempo se Lei vuole può contattarci privatamente esponendoci il suo caso e all’uopo vedere insieme cosa si può fare di concreto.
Sono un dipendente della Regione Marche e sono in comando presso l’Archivio di Stato di Pesaro dal luglio 2012. Ero stato assunto come tecnico al Centro Beni Culturali della Regione Marche, che l’Ente ha provveduto a sopprimere nel 2001. Dopo di che sono stato trasformato in “mini-burocrate”. Oltre alla laurea in Lettere e al dottorato di ricerca in Storia medievale, mi sono diplomato in Archivistica ecc. all’Archivio di Stato di Bologna. E’ facile intuire che per me il ritorno “all’Amministrazione di provenienza” sarebbe una vera iattura. Qui in Archivio sono in pratica l’unico archivista (paleografo), considerando che il direttore (che nemmeno abbiamo allo stato attuale) fa il manager. Sto riordinando un importante fondo su cui mai nessuno ha messo seriamente le mani. Quindi la fine del mio comando sarebbe un danno anche per l’Archivio, che non può assumere nessuno né mi risulta possa riqualificare altri. Mettendo piede qui, la prima cosa che ho fatto è chiedere il passaggio in ruolo. Se mi venisse concesso, mi toglierei da sopra la testa una spada di Damocle che non mi fa dormire tranquillo.
Costerebbe tanto al Mibac accogliere la mia richiesta? Forse accogliendola si eliminerebbe un po’ di burocrazia.
Robi
Nel rispondere al Sig. Bernacchia, innanzitutto comprendiamo benissimo la Sua Situazione e ci trova perfettamente d’accordo con quanto da Lei asserito.
Per quanto riguarda il discorso del comando, così com’è noto, è entrato in vigore il provvedimento cosiddetto Milleproroghe 2014.
Tra le molte novità in esso contenute riveste un particolare significato la disposizione che prevede la proroga dei “comandi” presso la nostra amministrazione (tranne, purtroppo, per coloro che provengono dal settore scolastico).
Pertanto, la Sua posizione potrebbe rientrare, nelle more dell’adozione dei provvedimenti formali, presumibilmente fra quelle che l’Amministrazione sta valutando e pertanto occorrerà solo attendere che nei prossimi giorni, tutti coloro che si trovano nelle condizioni di poter beneficiare di tale possibilità, possono nell’attesa, qualora in prossimità di immediata scadenza, usufruire dei giorni di ferie per non interrompere la continuità del servizio.
Carissimo dott Urbino sono un dei 13 comandati dell area A che siamo stati messi fuori con il dpcm del gennaio 2013 ,facendo funzioni di vigilanza e sorveglianza area b1),le chiedevo perché non si è cercato di farci reintegrare (nota Aran dove si evince che il collaboratore scolastico area A comparto scuola può essere equiparato are B1 mibact? Si può pensare che non c’è stata tanta volontà per farci rientrare , ma l’espressione dei sindacati per l’area B e C è stato a più forte a farli rientrare ,capisco siamo figli di un Dio minore
GIUSEPPE DIODATO
Carissimo IODATO,come tu sai perfettamente, l’Amministrazione sotto la Guida del Dott. Guarany ha rigidamente attuato le norme limitative sul personale comandato da altre Amministrazioni, sia a riguardo gli esuberi, sia per quanto riguarda le scadenze dei comandi ed è per questo che molti lavoratori sono dovuti rientrare nell’Amministrazione di appartenenza. Ciò lo dimostra che fino ad una certa data alcuni di questi, dimostrando di avere sufficienti motivazioni, sono stati costretti a rivolgere ad un avvocato per intentare una causa al fine di ottenere riconosciuto un proprio diritto.
Sui comandi abbiamo fatto una grossa battaglia senza alcuna discriminazione per qualifiche, mentre non ci risulta lo stesso per altre OO.SS., e comunque qualcosa si è mosso solo dopo la deroga prevista nel provvedimento “mille proroghe” che ha consentito di poter prorogare di ancora un anno per il personale comandato nel Mibact dal una certa data in poi (novembre 2013), mentre tutti coloro che avevano già ripreso servizio non c’è stata lacuna possibilità di farli rientrare, in quanto l’Amministrazione ritiene che trattasi di nuovo comando e come è nota sempre in base ad una circolare dello stesso Guarany, tutti i comandi in entrata risultano bloccati.
Ad ogni modo, tu sai con quanta propensione stiamo seguendo la questione e so anche che anche Tu stai agendo in giudizio con l’Avvocato Katia Verlingieri per rimuovere gli ostacoli relativi alla tua problematica.
Ad ogni modo, come già fatto telefonicamente sono sempre disponibile per seguitare gli interventi al fine di poter contribuire fattivamente alla risoluzione della vicenda.
Ciao
Giuseppe Urbino