Premesso che In linea di massima i permessi e i congedi non incidono negativamente sul calcolo dell’età pensionabile né sull’importo della pensione è ormai notorio che è aperta un’eccezione per chi sceglie la pensione anticipata.
A tal proposito, da fonti ufficiose, abbiamo appreso, per quanto riguarda questa tipologia di pensionamento, che la FISH Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, ha diffuso lo schema di un intervento legislativo per sanare la parte della riforma “Fornero” sulle pensioni.
Nel maxiemendamento al Senato è stata raccolta la richiesta della FISH. Se passa anche alla Camera i permessi non incideranno più negativamente sul computo delle pensioni anticipate.
Il testo è il seguente:
Articolo 1, comma 327 del disegno di legge di Stabilità: “327. All’articolo 6, comma 2-quater, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «nonché per i congedi e i permessi concessi ai sensi dell’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104».”
Sarà nostra cura, come sempre, tenervi aggiornati circa gli sviluppi di tale argomento.
Cordialità e saluti
Sarebbe assurdo se facessero recuperare i permessi presi per assistere persone bisognose ciò vorrebbe dire, secondo chi ha voluto questa legge,sicuramente una persona con sensibilità molto meno di zero,che dovremmo abbandonarli al loro destino senza poterli assistere come deve essere e la stessa 104 ci permette.Spero che al più presto prevalga il buon senso e venga abolita questa norma assolutamente ingiusta.
a noi che prendiamo la L.104 per seri e gravi motivi ci dovrebbero mandare prima in pensione per assistere i nostri figli e invece ci vogliono penalizzare.
Bella riforma!!!!!
Condividiamo appieno le Sue considerazioni. In effetti questo aspetto della riforma era passato quasi inosservato mentre invece coinvolgeva numerose categorie di lavoratori, tra i quali le persone con handicap grave e chi li assiste. Naturalmente questo è solo un primo passo, una resa di giustizia nei confronti di chi è socialmente svantaggiato e per questo deve essere maggiormente tutelato e non bistrattato. E’ nostro auspicio che un giorno si arrivi anche ad una pensione anticipata per chi è in posizione di handicap grave e per i suoi familiari ma naturalmente questo è compito delle Associazioni di categoria, che devono esercitare pressioni e fare proposte, ma soprattutto delle forze politiche che devono accogliere sensibilmente e responsabilmente tali istanze.