Al fine di fornire tempestiva informazione, si sottopone integralmente l’email inviataci dalla Direzione Generale OAGIP – Serv. IV, relativa all’informativa in merito all’inquadramento nei ruoli del MiBACT del personale di Cinecittà Luce SPA.
Tenuto conto della verifica di idoneità effettuata dalla Commissione appositamente incaricata, n. 50 unità di personale appartenente alla società Cinecittà Luce s.pa., sarà inquadrato, sulla base della tabella di corrispondenza di cui all’allegato 2B al decreto interministeriale 24 aprile 2013, con decorrenza giuridica ed economica dal 1° gennaio 2014, nei ruoli del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nei profili professionali, nelle aree e nelle fasce retributive corrispondenti.
A decorrere dal 1° gennaio 2014, al personale trasferito, nel caso in cui sussistano le condizioni previste dall’articolo 14, comma 13, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 è, altresì, attribuito, con successivo decreto direttoriale, un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti, in linea con quanto disposto dalla citata disposizione normativa.
4 thoughts on “INFORMATIVA PER L’INQUADRAMENTO NEI RUOLI DEL MIBACT DEL PERSONALE DELLA SOCIETÀ CINECITTÀ LUCE S.P.A”
Rossella Flenghi
Molti di noi sono ormai oltre 20 anni che lavorano per questo Ministero! Siamo ex lavoratori socialmente utili (formula che troviamo assolutamente derisoria). Da quando lavoriamo per il Ministero, abbiamo visto scambiarsi questa poltrona ministri di destra e di sinistra, e la loro gestione è sempre stata la stessa. Nessuno di questi ha provato ad assorbire gli ex l.s.u. all’interno dell’amministrazione. Ora tali lavoratori dipendono dalla Ales S.p.a. società in house providing che si suppone costi molto, ma molto di più alla pubblica amministrazione di una semplice assunzione all’interno dei ruoli del Ministero. Non pensiamo che occorra un grande economista per capire questo. Ebbene, non si potrebbe far qualcosa in tal proposito?Adoperatevi affinché vengano assorbiti tutti gli ex l.s.u. all’interno dell’amministrazione, così come è stato per gli ex lege 285 e poi per categorie di Giubilari, Atm ex co.co.co. di tutte le regioni Italiane compresi i precari di Umbria e Marche, il personale del soppresso ETI, e ora i lavoratori di Cinecittà Luce. Tutta questa gente è ovviamente entrata a far par parte della P.A. senza sostenere un concorso idoneo. Ora basta! Come dicevo prima lavoriamo qui da vent’anni. Siamo veramente stufi!
Vorrei una risposta sollecita ed esaustiva a questa mail! A risentirci
Da tempo il nostro sindacato ha posto sotto accusa la società Ales, che attualmente ha 560 dipendenti in forza, di cui 494 dipendenti, pari all’88,2% sono EX LSU, ed anche per questi dipendenti abbiamo richiesto più volte la loro stabilizzazione e la contestuale chiusura della Società ALES, non ultimo è stato l’intervento che abbiamo effettuato sia in sede di audizione dinnanzi al Ministro Bray che si è tenuto 16 ottobre u.s. che davanti alla Commissione per la riforma del MiBACT tenutasi in data 23 ottobre u.s.
Ad ogni buon conto, riteniamo utile pubblicare il contenuto di uno die tanti comunicati stampa emessi nel corso degli anni, dove si può ben vedere la nostra posizione e il nostro agire in favore di questi lavoratori:
COMUNICATO STAMPA
GIUSEPPE URBINO(SEGRETARIO NAZIONALE CONFSAL UNSA BENI CULTURALI):
“ALES LA SPA PUBBLICA DEL MIBAC E ITALIA LAVORO, UN DISATRO ANNUNCIATO. MANAGEMENT CON STIPENDI D’ORO E CONSULENZE A GO-GO
“Ales, una Spa in condominio tra Ministero Beni Culturali(30%) e Italia Lavoro(70%), opera dal 2000 per la stabilizzazione dei Lavoratori socialmente utili (LSU ex-Gepi) e fino ad oggi con bilanci dal segno rosso. Un disastro annunciato da gestioni che si sono sempre caratterizzate per il loro forte passivo. Ales in questi anni è passata dalla guida Marco Causi(collaboratore di Veltroni) al senatore socialista Luigi Covatta insieme all’amministratore Bruno Esposito per poi andare nelle mani di Gianfranco Imperatori, uomo legato a Maccanico e Rutelli già presidente di Civita(l’organismo che gestisce la maggior parte delle iniziative culturali del Mibac e non solo) e consigliere di Capitalia – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal Unsa Beni Culturali – oggi il bubbone è scoppiato e, chi rischia veramente, sono i 430 lavoratori di Lazio e Campania che da un momento all’altro potrebbero andare a casa.
In tutti questi anni il management non ha certo avuto a cuore le sorti di Ales – prosegue il sindacalista – a cominciare dagli emolumenti che sono garantiti, si parla di stipendi favolosi, addirittura oltre i 400 mila euro annui, proprio quando ai lavoratori venivano chiesti sacrifici. Nessun Ministro dei Beni culturali e del Welfare ha voluto occuparsi da vicino di una situazione che si era incancrenita sin dal 2001, hanno tutti fatto finta di non sapere, di non vedere. Anche i Ministri Bondi e Sacconi alla fine si sono accodati passando sopra una situazione insostenibile che deve assolutamente essere sanata al più presto. In Italia non vi è soltanto il caso Alitalia.
Come mai non si interviene contro la continua gestione fallimentare condotta all’insegna di gravi sprechi di danaro pubblico? Cosa ne pensano i ministri interessati?
Ales spende 150 mila euro annui per l’affitto di una sede faraonica a Roma, Ales assume con la logica clientelare senza la reale utilità di avere risorse, distribuisce contratti a progetto, incarichi a società esterne e soprattutto annovera una lunga schiera di consulenti esterni(intuili) senza valorizzare mai le risorse interne.
Senza contate che poi, che la corte dei Conti – conclude Urbino – ha sollecitato Italia Lavoro a cedere le quote del 70% al Mibac, l’unica iniziativa idonea per salvare i 430 lavoratori di Ales che però non è stata minimamente presa in considerazione.
Caro Giuseppe, il comunicato rappresenta certamente un’attenzione al problema, ma non è sufficiente. Il Sindacato è movimento !!! Occorre invitare alcuni di questi precari in sede, organizzare un coordinamento e programmare sit-in, conferenze-stampa con la presenza delle testate nazionali (non solo comunicati), manifestazioni eclatanti con striscioni e bandiere. Solo con stimoli forti il nostro Ministero si attiva. La cattiva politica si batte con la piazza. Poi, questi colleghi (perché SONO colleghi) riconosceranno chi si occupa realmente di loro e, certamente, molti aderiranno alla CONFSAL-UNSA. Con affetto Alfredo Lutri
Caro Alfredo,
sulla vertenza, da tempo il nostro sindacato è impegnato su tutti i fronti.
Presso la nostra sede è un via vai di persone che ci investono della problematica e proprio per questo la nostra organizzazione sindacale da tempo è scesa in campo perorando la giusta causa di questi lavoratori. Non ultima la diffida da parte dello Studio Legale Verlingieri-Maddalena, i numerosi ricorsi a tal proposito, con alcuni risultati significativi, il coinvolgimento anche da parte della altre sigle sindacali, segnalazione con intervento nell’incontro con il Ministro Bray del 16 ottobre 2013 e successivamente con le osservazioni poste durante l’audizione dinnanzi alla commissione per la riforma del MiBACT, i notevoli comunicati e non ultimo, il prossimo incontro politico/tecnico programmato per il giorno 15 gennaio 2014, sugli organici e le relazioni sindacali.
Corre comunque l’obbligo di informarti che presso il nostro Coordinamento Nazionale si svolge già l’azione di tenere in piedi una lotta con il pieno coinvolgimento di tutti gli interessati e dal momento che vi saranno più adesioni, si potranno anche prendere in considerazione forme di lotta come da te suggerite.
Sempre disponibilissimi a restare a fianco a coloro che reclamano i propri diritti, per una società più sana e giusta e soprattutto contro i cattivi amministratori pubblici, di questo se ne deve sempre tenere conto in quanto questa è la nostra linea da tempo che coerentemente stiamo portando avanti.
Giuseppe Urbino
Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti a fini di analisi e statistiche. Se accedi ad un qualunque elemento al di sopra di questo banner acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il tuo consenso a tutto o ad alcuni cookie presenti in questo sito clicca sul link: Read more.
.AcceptRead More
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
Molti di noi sono ormai oltre 20 anni che lavorano per questo Ministero! Siamo ex lavoratori socialmente utili (formula che troviamo assolutamente derisoria). Da quando lavoriamo per il Ministero, abbiamo visto scambiarsi questa poltrona ministri di destra e di sinistra, e la loro gestione è sempre stata la stessa. Nessuno di questi ha provato ad assorbire gli ex l.s.u. all’interno dell’amministrazione. Ora tali lavoratori dipendono dalla Ales S.p.a. società in house providing che si suppone costi molto, ma molto di più alla pubblica amministrazione di una semplice assunzione all’interno dei ruoli del Ministero. Non pensiamo che occorra un grande economista per capire questo. Ebbene, non si potrebbe far qualcosa in tal proposito?Adoperatevi affinché vengano assorbiti tutti gli ex l.s.u. all’interno dell’amministrazione, così come è stato per gli ex lege 285 e poi per categorie di Giubilari, Atm ex co.co.co. di tutte le regioni Italiane compresi i precari di Umbria e Marche, il personale del soppresso ETI, e ora i lavoratori di Cinecittà Luce. Tutta questa gente è ovviamente entrata a far par parte della P.A. senza sostenere un concorso idoneo. Ora basta! Come dicevo prima lavoriamo qui da vent’anni. Siamo veramente stufi!
Vorrei una risposta sollecita ed esaustiva a questa mail! A risentirci
Da tempo il nostro sindacato ha posto sotto accusa la società Ales, che attualmente ha 560 dipendenti in forza, di cui 494 dipendenti, pari all’88,2% sono EX LSU, ed anche per questi dipendenti abbiamo richiesto più volte la loro stabilizzazione e la contestuale chiusura della Società ALES, non ultimo è stato l’intervento che abbiamo effettuato sia in sede di audizione dinnanzi al Ministro Bray che si è tenuto 16 ottobre u.s. che davanti alla Commissione per la riforma del MiBACT tenutasi in data 23 ottobre u.s.
Ad ogni buon conto, riteniamo utile pubblicare il contenuto di uno die tanti comunicati stampa emessi nel corso degli anni, dove si può ben vedere la nostra posizione e il nostro agire in favore di questi lavoratori:
COMUNICATO STAMPA
GIUSEPPE URBINO(SEGRETARIO NAZIONALE CONFSAL UNSA BENI CULTURALI):
“ALES LA SPA PUBBLICA DEL MIBAC E ITALIA LAVORO, UN DISATRO ANNUNCIATO. MANAGEMENT CON STIPENDI D’ORO E CONSULENZE A GO-GO
“Ales, una Spa in condominio tra Ministero Beni Culturali(30%) e Italia Lavoro(70%), opera dal 2000 per la stabilizzazione dei Lavoratori socialmente utili (LSU ex-Gepi) e fino ad oggi con bilanci dal segno rosso. Un disastro annunciato da gestioni che si sono sempre caratterizzate per il loro forte passivo. Ales in questi anni è passata dalla guida Marco Causi(collaboratore di Veltroni) al senatore socialista Luigi Covatta insieme all’amministratore Bruno Esposito per poi andare nelle mani di Gianfranco Imperatori, uomo legato a Maccanico e Rutelli già presidente di Civita(l’organismo che gestisce la maggior parte delle iniziative culturali del Mibac e non solo) e consigliere di Capitalia – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal Unsa Beni Culturali – oggi il bubbone è scoppiato e, chi rischia veramente, sono i 430 lavoratori di Lazio e Campania che da un momento all’altro potrebbero andare a casa.
In tutti questi anni il management non ha certo avuto a cuore le sorti di Ales – prosegue il sindacalista – a cominciare dagli emolumenti che sono garantiti, si parla di stipendi favolosi, addirittura oltre i 400 mila euro annui, proprio quando ai lavoratori venivano chiesti sacrifici. Nessun Ministro dei Beni culturali e del Welfare ha voluto occuparsi da vicino di una situazione che si era incancrenita sin dal 2001, hanno tutti fatto finta di non sapere, di non vedere. Anche i Ministri Bondi e Sacconi alla fine si sono accodati passando sopra una situazione insostenibile che deve assolutamente essere sanata al più presto. In Italia non vi è soltanto il caso Alitalia.
Come mai non si interviene contro la continua gestione fallimentare condotta all’insegna di gravi sprechi di danaro pubblico? Cosa ne pensano i ministri interessati?
Ales spende 150 mila euro annui per l’affitto di una sede faraonica a Roma, Ales assume con la logica clientelare senza la reale utilità di avere risorse, distribuisce contratti a progetto, incarichi a società esterne e soprattutto annovera una lunga schiera di consulenti esterni(intuili) senza valorizzare mai le risorse interne.
Senza contate che poi, che la corte dei Conti – conclude Urbino – ha sollecitato Italia Lavoro a cedere le quote del 70% al Mibac, l’unica iniziativa idonea per salvare i 430 lavoratori di Ales che però non è stata minimamente presa in considerazione.
Caro Giuseppe, il comunicato rappresenta certamente un’attenzione al problema, ma non è sufficiente. Il Sindacato è movimento !!! Occorre invitare alcuni di questi precari in sede, organizzare un coordinamento e programmare sit-in, conferenze-stampa con la presenza delle testate nazionali (non solo comunicati), manifestazioni eclatanti con striscioni e bandiere. Solo con stimoli forti il nostro Ministero si attiva. La cattiva politica si batte con la piazza. Poi, questi colleghi (perché SONO colleghi) riconosceranno chi si occupa realmente di loro e, certamente, molti aderiranno alla CONFSAL-UNSA. Con affetto Alfredo Lutri
Caro Alfredo,
sulla vertenza, da tempo il nostro sindacato è impegnato su tutti i fronti.
Presso la nostra sede è un via vai di persone che ci investono della problematica e proprio per questo la nostra organizzazione sindacale da tempo è scesa in campo perorando la giusta causa di questi lavoratori. Non ultima la diffida da parte dello Studio Legale Verlingieri-Maddalena, i numerosi ricorsi a tal proposito, con alcuni risultati significativi, il coinvolgimento anche da parte della altre sigle sindacali, segnalazione con intervento nell’incontro con il Ministro Bray del 16 ottobre 2013 e successivamente con le osservazioni poste durante l’audizione dinnanzi alla commissione per la riforma del MiBACT, i notevoli comunicati e non ultimo, il prossimo incontro politico/tecnico programmato per il giorno 15 gennaio 2014, sugli organici e le relazioni sindacali.
Corre comunque l’obbligo di informarti che presso il nostro Coordinamento Nazionale si svolge già l’azione di tenere in piedi una lotta con il pieno coinvolgimento di tutti gli interessati e dal momento che vi saranno più adesioni, si potranno anche prendere in considerazione forme di lotta come da te suggerite.
Sempre disponibilissimi a restare a fianco a coloro che reclamano i propri diritti, per una società più sana e giusta e soprattutto contro i cattivi amministratori pubblici, di questo se ne deve sempre tenere conto in quanto questa è la nostra linea da tempo che coerentemente stiamo portando avanti.
Giuseppe Urbino