DIRETTORI DEI MUSEI NON AUTONOMI “NERVO SCOPERTO” DELLA RIFORMA MIBACT
- MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEL SANNIO CAUDINO E DELLA TORRE. L’UNSA HA RILEVATO FORTI IRREGOLARITÀ ORGANIZZATIVE, CONTABILI – AMMINISTRATIVE E FUNZIONALI
- GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE L’UNSA HA PRESENTATO UN ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PER SOLLECITARE I VIGILI DEL FUOCO AD UN DOVUTO INTERVENTO CIRCA RILIEVI E INFRAZIONI IN ATTO
- OSSERVAZIONE SULL’ISTITUZIONE DEL SERVIZIO DI CUSTODIA E CASIERATO PRESSO GLI ISTITUTI DEL MIBACT.
- LETTERA APERTA DI RODOLFO CORRIAS
- I VALORI DEL CONTRATTO FRA MERITO E PRODUTTIVITÀ, NONCHÉ FUNZIONI NORMATIVA, OBBLIGATORIA, ISTITUZIONALE E GESTIONALE
- CONFSAL-UNSA: documento propositivo per il rinnovo dei contratti e per un nuovo modello organizzativo
- IPOTESI ANTICIPAZIONE ACCESSO ALLA PENSIONE
- TICKET SANITARI, PIÙ ASSISTENZA CON I NUOVI LEA AGGIORNATI I LEA, LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA, NUOVE PRESTAZIONI GARANTITE: CELIACHIA, PROCREAZIONE, ENDOMETRIOSI, PROTESI E VACCINI.
- CASSAZIONE: IL MEDICO COMPETENTE HA L’OBBLIGO DI CONSIDERARE OGNI RISCHIO CORRELATO AL LAVORO ANCHE QUANDO RITENUTO INCERTO RESTA SEMPRE IN CAPO ALL’AZIENDA E AL MEDICO COMPETENTE, LA RESPONSABILITÀ DELLA SICUREZZA DEL LAVORATORE.
- BONUS PRODUTTIVITÀ DIPENDENTI SINO A 4000 EURO RADDOPPIA LA DETASSAZIONE DEI PREMI PRODUTTIVITÀ PER I LAVORATORI DIPENDENTI:
- PERMESSI LEGGE 104 ANCHE AL CONVIVENTE
- CINEMA E CULTURA IL FARNESE PUNTO DI RIFERIMENTO
Non so se essere allibita, indignata o divertita nel vedere quanto impegno avete profuso per il sito di Montesarchio, e nel vedere che vi stracciate le vesti perchè ci sono volontari e a volte un solo dipendente del ministero. Mi chiedo: come mai tanta attenzione solo per loro, quando l’apertura con un dipendente è la regola in tantissime realtà in moltissime regioni? Perchè solo quel sito merita attenzione quando i comuni (o lo stesso ministero) mettono associazioni, cooperative o ditte varie a supportare i nostri colleghi, e nessuno si muove? Soprattutto ai colleghi chiederei: se sono 5 anni che non fanno le ferie come mai si sono svegliati solo ora? A me verrebbe da pensar molto male, ma si fa peccato quindi evito…
Quanto allo spazio dedicato ai “lavoratori agenziali” mi chiedo se siete impazziti. Date spazio a discorsi sul “welfare aziendale”, al “sistema agenziale” e roba simile. Ma perchè non fate invece un confronto sul NETTO IN BUSTA percepito da chi sta alle Agenzie, e noi reietti del Mibact? Poi la parola “Agenzia” manco ci sarebbe il coraggio di pronunciarla!! Qui si tratta di dare finalmente equità e smetterla di fare figli e figliastri. La guerra tra poveri non esiste. Esistono statali poveri e statali ricchi che si permettono di avanzare richieste di welfare quando altri non hanno abbastanza per il mutuo. Quindi SI LEVINO tutti i benefit esistenti (esempio: feste “bimbi in ufficio”, polizze sanitarie ecc. pagati dal datore di lavoro) e si aumenti il netto in busta a chi prende meno, e basta!!
Salve Elena, abbiamo letto tra le righe quanto ci scrivi e sinceramente non comprendiamo tutto questo stupore nei nostri confronti, non è mica la prima volta che l’UNSA apre delle vertenze sindacali, la dove è chiamata e ne riceve pieno mandato, forse è l’immobilismo sindacate che regna nelle altre sigle che ti fa pensare che noi oggi ci strappiamo le vesti per difendere i sacrosanti diritti dei lavoratori di Montesarchio. Probabilmente ti sfugge che l’UNSA interviene a 360 gradi su tutte le tematiche che investono i lavoratori del MiBACT e presenzia assiduamente a tutti i consessi dove è chiamata a rappresentare i lavoratori, ivi compreso a denunciare e contestare tutti gli abusi che vengono fatti nelle diverse realtà nazionali come appunto quelle da te individuate.
I lavoratori di Montesarchio, stanno vivendo una situazione da incubo, e il sindacato è corso in loro sostegno, se a volte certe situazioni vanno avanti , questo vuol dire che qualcosa nella catena di comando non ha funzionato e per questo occorre intervenire prima che le coste peggiorino a decremento del lavoro pubblico e della cattiva immagine del MiBACT che si da all’esterno.
Per quanto riguarda i lavoratori delle Agenzie, non bisogna dimenticare che questa categoria fino a qualche mese faceva parte di un proprio comparto, mentre a seguito del nuovo accordo sottoscritto all’ARAN confluiranno tutti nel calderone del nascente comparto delle Funzioni Centrali e quindi non si potrà fare a meno di interessarci anche delle sperequazioni contrattuali oggi esistenti, come peraltro da te individuate.
Più che togliere servizi il nostro sindacato è portato ad estendere a tutti i lavoratori tali possibilità, dal momento che siamo consci che occorre mai come in questo particolare momento, abbiamo bisogno di maggiori tutele sindacali e difendere maggiormente le condizioni di vita e di lavoro de lavoratori del pubblico impiego.
Cordialità e saluti
CONFSAL-UNSA BENI CULTURALI
Caro Giuseppe,
ma a pag 16 del notiziario perché BATTAGLIA parla di 65 anni e 7 mesi per le donne, quando invece DOBBIAMO ANDARE ANCHE NOI A 66 e 7 mesi?
GRAZIE
Antonella D’Ambrosio
Cara Antonella
il collega Giuseppe Urbino ci gira la tua mail e per conto del Segretario Generale dell’UNSA, Massimo Battaglia, rispondo con piacere.
Intanto grazie per l’attenzione che riservi ai nostri comunicati e raccogliamo la tua annotazione per commentarla insieme a te.
Hai perfettamente ragione, nel pubblico per le donne il requisito di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia è, come per gli uomini, 66 anni e 7 mesi.
Allora perché abbiamo scritto 65 anni e 7 mesi?
A differenza che nel pubblico, per le donne (lavoratrici dipendenti) nel settore privato il requisito di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia, fino al 31/12/2017, è di 65 anni e 7 mesi.
Abbiamo utilizzato questo riferimento poiché l’ipotesi APE dovrebbe partire dal 1/1/2017, quindi per semplificare il nostro ragionamento non abbiamo fatto distinzione fra pubblico e privato, per l’economia di redazione del comunicato, e ciò per evidenziare la discriminante uomo-donna nel limite massimo di fruibilità dell’APE nel primo anno, il 2017, di applicazione di questo strumento.
Tutto ciò comunque fermi nella convinzione che l’APE (volontaria) non possa essere condivisa in alcun modo.
Spero così di aver fugato ogni dubbio, ti ringrazio ancora per la tua sollecitazione e spero di avere altre occasioni di confronto.
Saluti cordiali
Vincenzo Di Biasi
Caro Vincenzo,
sono anni che milito in questo sindacato e che ammiro il lavoro di tutti voi, di tutti noi direi, ma in questa circostanza NON mi sento affatto tutelata, anzi presa per i fondelli. Ma qualcuno l’ha capito che gli statali nati il 31 dicembre 1951 sono andati in pensione 4 anni e mezzo fa, invece i nati il primo gennaio del 1952 hanno avuto 7 anni di lavori forzati? Per non parlare di altre categorie parastatali per i quali a hanno creato uno scivolo: POSTE, ecc ecc e le Banche (che si ingrassano con i nostri soldi) hanno dato addirittura un incentivo per sbarazzarsi dei vecchi ! (una mia amica gemella mia di età ha lavorato 6 anni in meno di me ed è già in pensione)
GLI SFIGATI ci chiama RENZI e non sento URLARE IL MIO SINDACATO ALLO SACANDALO !!
Sono 4 anni e mezzo che aspettiamo un correttivo che lenisca almeno il GAP: un tempo, se si introducevano misure restrittive, non si pensava almeno ad una gradualità? E non mi fido più di ciò che mi dicono all’ufficio pensioni e cioè che, se non crepo prima, ho diritto a tutto tra “solo” altri 3 anni.
E ti dirò di più SONO PREOCCUPATISSIMA che comunque questa manovra sia solo un modo di DIFFERIRE IL PROBLEMA, tra 3 anni abbasseranno la pensione e/ o toglieranno la liquidazione col silenzio assenso di tutti i sindacati. E tutto ciò sempre prendendosela con le categorie più deboli e SENZA TOGLIERE alcun privilegio ad esempio a tutti quelli che percepiscono pensioni SENZA AVER PAGATO CONTRIBUTI !
UN Paese allo sbando
Ricambio cordiali saluti e resto avvelenata ANCHE con la Confsal -UNSA
Antonella D’Ambrosio
Buongiorno,
leggo con interesse quanto scrive Giuseppe Urbino in merito alle nomine dei Direttori dei Musei non autonomi ed in particolare :
•Spetta al Direttore del Polo museale regionale, valutare con un’apposita procedura selettiva, con la quale tiene conto delle preparazioni scientifiche e manageriali, conferire l’incarico nell’ambito specifico del museo;
•L’incarico di Direttore di museo non autonomo è attribuito dal Direttore del Polo museale regionale basandosi su un’apposita procedura selettiva che tiene conto delle preparazioni scientifiche e manageriali nell’ambito specifico del museo;
mi permetto di sollevare un’osservazione ma ritengo utile ricordare che le cose non sono assolutamente così ; vedi il caso Piemonte dove la procedura selettiva c’è stata ma il Ministero ha completamente modificato la situazione predisposta dal Direttore del Polo Museale applicando criteri completamente ignoti
G.S.